di Sara Severi
Un cielo con poche stelle perché le più luminose sono sul palco. Cervia è stata baciata da Il Volo e dopo questo concerto, non sarà più la stessa. E mi sento di dire che nessuno, dopo aver ascoltato quelle voci, sarà più lo stesso. Un’esperienza del genere ti cambia. E’ troppo intensa, troppo unica. Sono così tante le sensazioni che vorrei descrivere per riuscire a tornare in quella piazza e portarvi con me.
La gente di Piazza Garibaldi ha accolto a braccia aperte Piero, Ignazio e Gianluca. Un grande abbraccio. Il preludio di Grande Amore è maestoso, ma i minuti sono interminabili, sembrano ore, in piazza nessuno può più attendere oltre. E finalmente i ragazzi, uno dopo l’altro, salgono sul palco, sono belli, raggianti, emozionati, generosi come sempre con il loro pubblico, prendono quasi la rincorsa per raggiungerlo, sono pronti a regalare emozioni. E tutte quelle persone sono lì per loro. C’è un costante scambio d’amore e questo sentimento continua a crescere dalla prima nota fino all’ultima di questa meravigliosa serata.
Il concerto è sold out, dentro ma anche fuori la piazza. Sono tante le persone che non sono riuscite ad assicurarsi il biglietto, ma le voci de Il Volo riescono comunque a raggiungerle e scaldare loro il cuore.
Ho adorato che abbiano aperto il concerto con Il Mondo, l’ho trovata una scelta giusta, per ricordare che loro sono partiti da lì, che non sono solo “quelli di Grande Amore”, c’è ben altro alle loro spalle, un grande percorso. In scaletta quindi, un meraviglioso viaggio tra passato e presente delle loro canzoni e io allaccio le cinture.
Mi lascio travolgere da Io che non vivo, Canzone per te, Un amore così grande, tengo gli occhi spalancati, non voglio perdere niente di loro. Ti rendi conto della bellezza che hai davanti, vuoi prendertene cura, è un qualcosa di estremamente prezioso, da proteggere.
Gli assolo mettono in evidenza l’unicità vocale dei ragazzi e la loro incredibile padronanza della voce, sono portentosi, è naturale che insieme diano vita a qualcosa di eccezionale, irripetibile, quello che noi tanto amiamo: Il Volo.
In E lucevan le stelle, la voce di Piero si libra sopra di noi e al contempo ti fa scendere nella disperazione più profonda. Ti prende tra le sue braccia e non ti vuole lasciare andare. E quando il canto finisce, anche io penso di non aver amato mai tanto la vita.
La canzone successiva riesce a rincuorarmi, sono ancora così vive le emozioni per l’assolo di Piero, ci ha veramente colpito. Allora lasciamoci portare lontano da Granada. Continue reading →